Giosuè Carducci(1835-1907)
da Nuove Odi barbare, 1882.
Sogno d’estate (1880)
Tra le battagllie, Omèro, nel carme tuo sempre sonanti
la calda ora mi vinse: chinommisi il capo tra ’l sonno
in riva di Scamandro, ma il cor mi fuggì su ’l Tirreno.
Sognai, placide cose de’ miei novelli anni sognai.
Non più libri: la stanza da ’l sole di luglio affocata, 5
rintronata da i carri rotolanti su ’l ciottolato
de la citta, slargossi: sorgeanmi intorno i miei colli,
cari selvaggi colli che il giovane april rifioria.
Scendeva per la pioggia con mormorii freschi
pur divenendo rio: su ’l rio passeggiava mia madre 10
florida ancor ne gli anni, traendosi un pargolo a mano
cui per le spalle bianche splendevano i riccioli d’oro.
Andava il fanciulletto con piccolo passo di gloria,
superbo de l’amore materno, percosso nel core
da quella festa immensa che l’alma natura intonava. 15
Però che le campane sonavano su da ’l castello
annunzïando Cristo tornante dimane a’ suoi cieli;
e su le cime e al piano, per l’aure, pe’ rami, per l’acque,
correa la melodia spiritale di primavera;
ed i pèschi ed i méli tutti eran fior’ bianchi e vermigli, 20
e fior’ gialli e turchini ridea tutta l’erba al di sotto,
ed il trifoglio rosso vestiva i declivii de’ prati,
e molli d’auree ginestre si paravano i colli,
e un’aura dolce movendo quei fiori e gli odori
veniva giù da ’l mare; nel mar quattro candide vele 25
andavano andavano cullandosi lente nel sole,
che mare e terra e cielo sfolgorante circonfondeva.
La giovine madre guardava beata nel sole.
Io guardava la madre, guardava pensoso il fratello,
questo che or giace lungi su ’l poggio d’Arno fiorito, 30
quella che dorme presso ne l’erma solenne Certosa;
pensoso e dubitoso s’ancora ei spirassero l’aure
o ritornasser pii del dolor mio da una plaga
ove tra note forme rivivono gli anni felici.
Passâr le care imagini, disparvero lievi co’l sonno. 35
Lauretta empieva intanto di gioia canora le stanze,
Bice china al telaio seguìa cheta l’opra de l’ago.
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ジョズエ・カルドゥッチ(1835-1907)
『異人風オード集*1』第2集(1882)より
夏の夢
戦いのあいだ、ホメロスよ、あなたの永遠に鳴り響く詩歌*2のなかで
熱気を帯びた時間が私を打ち負かした。私の頭は眠りのなか
スカマンドロス川*3 の岸辺にて傾いでいたが、心はテュレニア*4へ逃げた。
夢見たのだ、私は自らの若かりしころの穏やかなものごとを夢見たのだ。
もはや書物ではなく、部屋が、七月の陽射しに焦がれ
街の敷石のうえを転がる車輪のたてる轟音に
つんざかれて*5、広がった。周りに私の丘々が立ち上がった、
若々しい四月がふたたび花をつける愛しい自然のままの丘々が。
水のほとばしりが瑞々しくささめきながら傾斜を下り
小川となっていった。小川を越えるのは私の母、
まだ花盛りの年ごろにして、幼子の手を引いていた
その白い両肩にかけて黄金の巻き毛が輝いていた。
男の児は小さくも母の愛のおかげで誇らしく
堂々とした足取りで歩き、自然の魂が響かせる
果てしないあの祝祭に心ふるわせていた。
なぜなら城の鐘という鐘が上方から鳴り響いて
救世主が明くる日に天へ戻っていくことを告げていたから*6、
また山頂に、平野に、風を伝って、枝々をかいくぐって、水を渡って
春の魂の旋律が駆け抜けていたから、
そして桃や林檎の木々がみな白と朱の花をつけ、
またその下の草むらはいたるところ黄と濃青の花をほころばせ、
ムラサキツメクサが牧場の斜面を覆い、
黄金のエニシダの揺らめきが丘々を飾り、
優しい風がその花々と香りを揺すりながら
海へと下ってきていたから、海では純白の帆が4枚
陽射しを浴びて揺れながらしだいにゆっくりと進んでいて、
その陽光がきらめく海と大地と空とを溶かし込んでいたから。
若き母は至福に満ちて陽光のなかを見つめていた。
私は母を見つめていた、考え込んで弟を見つめていた、
いまはるかに花咲くアルノの丘陵に横たわっている弟*7を
私の近くで寂しくも厳かな墓のなかに眠っている母*8を。
考え込んではいぶかしんでいたのだ、母と弟が息を吹き返したのかと
それとも私の苦悩を憐れんで帰ってきてくれたのかと、
ふたりが旧知の人々の姿に囲まれて幸福な歳月を繰り返し生きているその場所から。
愛おしい幻影は去り、眠りとともにたやすく消え去った。
ラウレッタ*9はそのあいだ歌いだしそうな歓喜で部屋を満たしていて、
ビーチェ*10は機に身を傾げて静かに針仕事を続けていた。
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